NUTRIZIONE
Le domande più frequenti
La nutrizione è una materia molto complessa e molto dipendente sia dall’animale – razza, età, sesso, stile di vita, ecc. – che dalle abitudini del proprietario. Le risposte alle successive domande devono essere prese come un suggerimento e non come valore assoluto: per informazioni precise e dettagliate sul tuo animale e/o per avere una consulenza specialistica, ti consigliamo di prendere un appuntamento.
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Dipende dal fabbisogno energico giornaliero del proprio animale: esso è influenzato da molti fattori come la specie (cane/gatto), l’età (cucciolo, adulto o anziano), la razza (alcune razze sono predisposte all’obesità altre meno), il sesso (intero/sterilizzato), il tipo di attività (in casa, attività sportiva moderata o intensa tipo agility più volte a settimana) e la temperatura media a cui vive (se in casa o fuori all’aperto soprattutto in inverno). Per questo motivo, definire un valore che vada bene per tutti non è possibile ma, all’Ambulatorio Veterinario ALTAIR, possiamo calcolare precisamente il fabbisogno energetico giornaliero.
La quantità di cibo dipende dal fabbisogno energetico giornaliero dell’animale e dal tipo di cibo: esattamente come capita per i nostri, anche i cibi animali hanno un diverso contenuto calorico. Ogni confezione ha una tabella in cui sono indicate le quantità giornaliere minime e massime: se il cane è “robusto”, somministrare la quantità minima, se normopeso una quantità media e se magro utilizzare il valore massimo del range.
Il cane e il gatto hanno abitudini alimentari molto diverse tra loro.
Il gatto è predisposto a mangiare poco e spesso durante la giornata, arrivando anche a 20-24 piccoli pasti al giorno e il tipo di alimentazione che solitamente si usa è quella ad libitum, cioè lasciare il cibo sempre presente nella ciotola nell’arco della giornata. Ma attenzione che questo può portare ad un consumo eccessivo di cibo con conseguente sovrappeso. Mai superare le dosi giornaliere!
Per i cani, la frequenza dei pasti dipende dalla taglia e dall’età. Nel periodo post-svezzamento fino ai 3-4 mesi di età è consigliabile, sia per la modalità di assunzione del cibo che per le dimensioni dello stomaco, alimentare i cuccioli almeno 4-5 volte al giorno. Dopo i 3-4 mesi fino al termine dell’accrescimento è consigliabile somministrare il cibo 3-4 volte al giorno (mattino, pranzo e cena). Nel cane adulto i pasti possono essere 2 (mattino e sera, non pranzo e cena) o anche 3 (mattino, pranzo e cena): soprattutto nei cani di media-grossa taglia la somministrazione del cibo in un unico pasto giornaliero è sconsigliata anche come prevenzione alla dilatazione/torsione gastrica.
In ultimo, gli animali che presentano patologie o particolari fabbisogni nutrizionali, dovranno alimentarsi nelle modalità, frequenze e tempistiche indicate dal Medico Veterinario nutrizionista.
Il tipo di cibo dipende da moltissimi fattori, come la specie, età, sesso, razza, attività, eventuali patologie in corso, ecc. mentre la marca deve essere di qualità buona/ottima per evitare problemi di salute nel tempo: fatevi consigliare dal Medico Veterinario curante e non dai social network o dai blog privi di scientificità e valore medico. Non sempre il cibo più pubblicizzato presenta una qualità alta.
Il gatto, a differenza del cane, è un animale molto abitudinario e tende a preferire sempre lo stesso cibo e la stessa forma (secco vs umido), anche se questo non vuol dire che alcuni gatti preferiscano cambiare e si stufino molto velocemente dello stesso cibo.
Dipende! Quello che fa la differenza tra “cucciolo” e “adulto” non è la sterilizzazione o meno, ma l’età! Con un esempio si chiarisce meglio: se un gatto di 6 mesi viene sterilizzato, esso non diventerà “adulto”, ma rimarrà un cucciolo sterilizzato. Pertanto dovremmo continuare a dare il cibo per cucciolo ma cambiando le dosi. La castrazione/sterilizzazione riduce di circa il 20% il consumo calorico giornaliero, pertanto la quantità di cibo dovrà essere rivalutata in questa prospettiva tenendo sempre conto dei fabbisogni minimi dei vari nutrienti.
Il gatto, a differenza del cane, tende ad essere un animale abitudinario e a preferire sia la marca che il tipo (secco vs umido) del cibo che ha sempre mangiato: questo non vuol dire che non ci siano gatti che preferiscano cambiare cibo o cani che non siano abitudinari!
Cambiare il cibo frequentemente può essere utile ma anche, in caso di particolari condizioni cliniche, rischioso: si pensi, ad esempio, a tutti gli animali con problematiche gastro intestinali croniche o animali con patologie varie in cui la variazione del cibo potrebbe alterare un raggiunto equilibrio clinico.
Nel caso in cui si volesse cambiare cibo, il consiglio è di cambiare il cibo gradualmente, inserendo il 25% di cibo nuovo ogni 2 giorni: quindi giorni 1 e 2 con 75% cibo vecchio e 25% cibo nuovo, giorni 3 e 4 con 50% cibo vecchio e 50% nuovo, giorni 5-6 con 25% cibo vecchio e 75% cibo nuovo e poi, dal giorno 7, solo cibo nuovo.
La risposta a questa domanda è piuttosto complessa, entrambe possono avere vantaggi e svantaggi. L’alimentazione commerciale presenta l’indubbio vantaggio di essere molto comoda, basta aprire il sacchetto/scatoletta e versare il contenuto, e spesso ha un costo inferiore; al contrario, l’alimentazione casalinga deve essere cucinata e questo comporta un maggiore dispendio di tempo. Quest’ultima però ha il vantaggio di essere formulata specificatamente per l’animale che la richiede, basandosi sulla sua età, razza, stato fisico e stile di vita mentre l’alimentazione commerciale è più standardizzata. Un ultimo vantaggio della dieta casalinga è quella di essere modificabile in ogni nutriente (si può cambiare la fonte di carboidrato o la proteina o qualunque altro nutriente) e di avere la possibilità di soddisfare tutti fattori nutrizionali in caso di paziente con molte patologie: classico esempio di animale che presenta insufficienza renale ma è allergico, in sovrappeso e con problemi intestinali.